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Channel: Rock Master Festival 2012, Arco, Trentino » Rock Master
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Dmitrii Sharafutdinov vince il Rock Master Boulder

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Mettete 11 boulderisti davanti a 5 problemi molto difficili. Lasciate che li provino. Poi lanciateli in gara con le regole del KO System: ad ogni blocco quelli che otterranno i peggiori risultati saranno eliminati. Si hanno 3 tentativi per boulder e ad ogni step la classifica riparte da zero, fino ad arrivare al boulder finale con soli tre atleti. Un sistema quasi crudele, da KO appunto.

Sul campo per questa gara che chiude il Rock Master Festival sono in 11. Jure Becan (Slo), Stefan Scarperi (Ita), Mauricio Huerta (Mex),  Jernej Kruder (Slo) si sono conquistati il posto nell’Open di qualificazione. Trovano ad aspettarli una bella compagnia. A partire dal campione e dal vice campione del mondo Boulder: Dmitrii Sharafutdinov e Rustam Gelmanov. Ma anche Jakob Schubert (Aut) appena sceso, da vincitore, dalla parete del Duello Lead, dopo un’autentica maratona che ieri l’ha visto impegnato nelle due prove del Rock Master Lead (dove è arrivato 2°). E ancora il bresciano Lucas Preti uno dei migliori italiani in assoluto, il “veterano” Klemen Becan (fratello del più giovane Jure), Lukas Ennemoser (Aut) e Nicky de Leeuw (Ned).

Si parte su un primo blocco che è una sorta di test di forza applicata all’equilibrio. E’ un ingresso non devastante ma si sa: qui non si può sbagliare, pena l’immediata esclusione. E già alla prima stazione sono destinati ad uscire in 3. Si tolgono subito il pensiero centrando il top al primo tentativo: Gelmanov, Schubert, Preti, Jure Becan e Huerta. Ci riescono al 2° giro Sharafutdinov  e l’altro Becan mentre Ennemoser trova la soluzione sul filo di lana del 3° tentativo. Per Scarperi, che pure è andato molto alto, de Leeuw e Kruder non c’è nulla da fare: sono già fuori.

Il 2° blocco è quello dei maestri dell’equilibrio ma anche della scioltezza. L’enorme semisfera gialla su cui bisogna montare sopra per poi trovare il top è un bel rebus. Non per Sharafutdinov che risolve il tutto subito, seguito da Gelmanov e Jure Becan che ci riescono al 2° tentativo. Bella dimostrazione di freddezza invece per Klemen Becan, Jacob Schubert e Lucas Preti che trovano il top all’ultimo. Bella suspense, bello spettacolo. A cui devono dare l’addio Scarperi, che pure si era spinto bene in alto, de Leeuw e Kruder.

Siamo alla terza stazione. Ormai in campo sono rimasti in sei. Qui il tema è l’equilibrio su due volumi arrotondati e paralleli poi seguiti da dei bloccaggi e da un bel “lancetto” finale. Il tutto è interpretato alla perfezione da subito dai soliti Sharafutdinov, Gelmanov e Schubert. Dal canto loro Klemen Becan e Preti trovano la via per uscire dalla parte più aleatoria ma poi non centrano il top fermandosi nello stesso punto parimerito con lo stesso numero di tentativi: due. Così a passare il turno sono in 5 mentre ad uscire è solo Jure Becan che ha raggiunto quella stessa altezza ma in 3 tentativi.

Il 4° boulder è di quelli in cui serve una magia unita ad una forza speciale per una partenza “in compressione” stile “Ursus”. Proprio gli ingredienti che un ispirato Gelmanov riesce a tirare fuori dal cilindro nel suo 2° tentativo. Grande top e grande ovazione del pubblico. Da parte sua  Klemen Becan riesce a partire e poi a spingersi in alto ma non a chiudere il problema. Per Sharafutdinov invece non c’è nulla da fare. Il campione del mondo riesce solo a fare leggermente meglio di Schubert e Preti e a conquistarsi il passaggio per il 5° Boulder. Mentre Preti e Schubert (purtroppo) sono fuori dal gioco.

La quinta stazione è di quelle spettacolari e impossibile. Qui il lancio si fa sogno. In questo caso il clou è un lungo lancio in due tempi verso sinistra. Si carica, si parte, si “rimbalza” su un volume sfuggente intermedio, per approdare poi sull’arrivo naturalmente molto difficile da “fissare” in volo. Insomma, davvero un bel problema nel vero e proprio senso del termine. Sharafutdinov,  Gelmanov e Klemen Becan ci tentano in tutte le maniere ma ognuno dei loro tre tentativi finisce allo stesso modo: volano, arrivano sulla presa e… atterrano sul materasso. A questo punto la svolta. Dopo aver leggermente modificato la presa di arrivo del lancio, si decide di andare avanti ad oltranza. E il solo Sharafutdinov, finalmente, arriva a bloccare il lancio, anche se poi non riesce a spingersi oltre. Ma tanto basta: è lui a vincere il Rock Master Boulder 2012 mentre Rustam Gelmanov e Klemen Becan sono 2° pari merito.

Classifica maschile Rock Master Boulder

1. Dmitrii Sharafutdinov RUS
2. Rustam Gelmanov RUS
2. Klemen Becan SLO
4. Jakob Schubert AUT
4. Lucas Preti ITA
6. Jure Becan SLO
7. Lukas Ennemoser AUT
8. Mauricio Huerta MEX
9. Stefan Scarperi ITA
10. Nicky de Leeuw NED
11. Jernej Kruder SLO

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